Cari mamme e papà oggi affronteremo insieme un argomento che a me sta molto a cuore: come gestire i “distacchi” con i nostri bambini, ma soprattutto come aiutarli a far crescere la loro autostima, la fiducia in se stessi, infondendo la consapevolezza delle loro capacità e potenzialità.
Il compito dei genitori è quello di accompagnare i propri figli verso l’acquisizione di un’autonomia sempre più stabile e sicura. Alcune volte questo risulta difficile e porta a dei sentimenti contrastanti: la soddisfazione di vedere i bambini crescere e conquistare uno spazio all’interno della società e del mondo, interagire con loro sempre meglio…ma anche sentirsi più lontani e meno indispensabili, avvertire la necessità di riprendere in mano la propria vita, investiti da mille sensi di colpa, per altro non sempre si riesce a condividere le scelte dei bambini e le loro aspirazioni.
Ogni bambino però ha la sua personalità e individualità, e i genitori devono amarlo sempre e comunque, sostenendolo in ogni sua attitudine e propensione; sembra facile e scontato, ma è forse la parte più complessa dell’essere genitore: accogliere le esigenze dei propri bambini e, senza giudizio e forzature, accompagnarli verso la realizzazione dei loro desideri.
Allora provateci, siate i più grandi sostenitori dei vostri figli, ma permettetevi anche di comunicare le vostre debolezze e paure, perché loro possano comprendere che è normale avere dei timori, ma che perseverando e con l’aiuto degli adulti di riferimento si possono raggiungere grandi traguardi.
E così con il tempo i bambini costruiscono dentro di loro il concetto di individualità, indipendenza, attingono alle loro capacità e potenzialità per essere soggetti capaci e vincenti.
Tutto questo sarà più semplice, se sarete il giusto esempio per i vostri figli, gestendo al meglio i “distacchi” che la quotidianità vi presenterà, se sarete dei genitori sereni nel congedare i vostri bambini, consapevoli di non essere solo genitori e figli, ma persone attive nella società, permetterete ai vostri piccoli di crescere con sicurezza e stima in se stessi. Il messaggio che spesso ci verrebbe voglia di trasmettere è che fino a quando staranno con noi non gli succederà nulla di male, che li proteggeremo da tutto e tutti, che non dovranno soffrire mai; in realtà ai nostri bambini dobbiamo dire che crediamo in loro, che se lo vorranno potranno raggiungere grandi obiettivi, che la felicità è dentro di loro e non riflessa nei nostri occhi, che li amiamo sempre anche quando sbagliano e o siamo arrabbiati.
E se dovessero fallire? E’ vero questa è la parte più dolorosa da gestire, perché a volte un genitore sa che il proprio figlio potrebbe vivere un fallimento e vorrebbe tutelarlo ostacolando le sue intenzioni; evidenziate anticipatamente le possibili conseguenze e se questo non è sufficiente a fargli cambiare idea, sostenetelo più di prima, accompagnatelo in ogni esperienza, credete in lui con tutte le forze e qualora dovesse fallire, accogliete il suo dolore, consolatelo senza cadere in un banale “Te l’avevo detto”, l’esperienza in questo caso è stata il più duro degli insegnamenti, ora ha bisogno dei suoi genitori, quel porto sicuro a cui approdare quando ci sente sconfitti e amareggiati, le uniche braccia a cui abbandonarsi prima di ricominciare a buttarsi nella vita. Solo così avrà la forza di riprovarci!
E soprattutto rassicuratelo del fatto che ogni sconfitta aiuta a crescere e migliorare, cercate insieme i punti di forza di questa situazione: cosa ha imparato, come potrebbe gestire una condizione analoga in futuro, e sottolineate comunque con entusiasmo gli aspetti che in quel moneto ha gestito al meglio.
Cosa possiamo dire ad un bambino che ha appena perso un gara? “E’ vero non hai ottenuto ciò che volevi, però sei stato molto preciso e tecnico, devi solo allenarti in velocità” o preso un brutto voto “La prossima volta sii ordinato e preciso come in questo compito, leggi la consegna con più attenzione e vedrai che sarà un successo” e poi, “Quindi come affronteresti la cosa se dovesse ricapitarti”; lo strumento migliore è quello che hanno formulato loro!
Quante cose abbiamo affrontato oggi, vi assicuro che è difficile sviscerare in poche righe concetti così importanti, ma questo è uno strumento che vi può stimolare al confronto, ponendovi domande a magari codificando meglio il bisogno dei vostri bambini.
Il mio intento è quello di porre questioni sulla quale confrontarci e sono sicura che quello di oggi vi colpisce particolarmente perché la voglia di proteggere i nostri cuccioli alcune volte è più forte di tutto il resto.
Fatemi sapere cosa ne pensate e come vivete queste forti emozioni, le vostre restituzioni per me sono molto preziose…
Tata Simona
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